Le Fiestas Patrias cilene sono l’equivalente della festa nazionale italiana, il 2 Giugno, commemorazione della nascita della Repubblica.
Ciò nonostante, se vi ritrovaste oggi nel mezzo di questa grande festa cilena vi rendereste immediatamente conto di una differenza: sebbene nata da un evento storico (la formazione del primo Governo del Cile nel settembre del 1810, primo passo per l’indipendenza del Paese, ottenuta soltanto nel febbraio del 1818), Las Fiestas Patrias è diventata un autentico momento di celebrazione della cultura cilena e delle sue tradizioni a tutto tondo; mentre La Festa della Repubblica italiana è caratterizzata tuttora soprattutto da una forte componente istituzionale.
“El Dieciocho”, come viene chiamata colloquialmente la festa nazionale (per via della data, 18 settembre), si trasforma in quasi un’intera settimana di celebrazioni lungo i seimila chilometri che intercorrono tra Arica a Punta Arenas. Come in Italia, anche in Cile vi è una parata militare che rappresenta il momento più ufficiale delle celebrazioni (il 19 di settembre); tuttavia nel corso delle varie giornate si assiste più che altro a un’esibizione dei principali aspetti tradizionali e identitari della società cilena, aspetti che in gran parte rimandano a una cultura contadina.
Luoghi “ufficiali” della festa sono le cosiddette Fondas: spazi di aggregazione all’aria aperta costruiti apposta per questa occasione. Nascono come locali semplici in cui mangiare cibo tradizionale cileno (come empanadas, – simili ai nostri calzoni ma ripieni di carne, e anticuchos – i nostri spiedini), e dove si bevono le bevande tipiche: il terremoto – fatto con vino pipeño, gelato all’ananas e granatina, e la chicha – distillato prodotto con uva, zucchero e mais tostato.
Altro elemento centrale della festa è La Cueca, il ballo ufficiale cileno in cui sono le donne a corteggiare gli uomini. Entrambi i ballerini sono vestiti in abiti tradizionali: le donne con la huasa elegante, una gonna lunga, con la chinita, un vestito stampato, o con il grembiule; e gli uomini con il poncho, la chupalla -un classico cappello di paglia- e con il fazzoletto simbolo del corteggiamento che viene sventolato armoniosamente generando intrecci tra due protagonisti.
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Insomma, se vi trovaste nel bel mezzo di una fonda durante “el Diechiocho” in Cile, godreste senza dubbio di un’atmosfera di grande allegria, probabilmente satura di fumo proveniente dalle grandi grigliate e avvolti dalle onnipresenti musiche tradizionali; un’atmosfera coronata da decine di aquiloni rappresentanti i colori della bandiera nazionale che –proprio in questa data simbolica- popolano il cielo per la felicità dei più piccoli.
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