Entro il 3 dicembre gli italiani residenti in Cile potranno esprimere il proprio voto per rinnovare i Comitati degli italiani all’estero COMITES del Cile, l’assemblea elettiva degli italiani residenti nel Paese  (qui maggiori informazioni su modalità e scadenze). Si tratta di elezioni importanti, alla luce del ruolo fondamentale che ricopre e puó ricoprire il COMITES per la comunitá italiana in Cile. Al riguardo, proponiamo un’illuminante riflessione di Nello Gargiulo, il rappresentante degli italiani del Cile nel Consiglio degli Italiani all’Estero (C.G.I.E.)

 


 

AVANTI ALLORA A FARE DI QUESTO MOMENTO UN SEGNO DI RINASCITA.

 

Con  questa frase  abbiamo chiuso la volta scorsa le nostre brevi  considerazioni sul senso che ha il Comites come difensore civico (Ombudsman) che è l’ immagine che più configura l’ impegno comune  per rinforzare questa Istituzione  della  legge Italiana   fin dalla su prima versione legislativa del 1989.

 

Due sono gli aspetti essenziali che in forma personale e collettiva dobbiamo dimensionare:

1.- Portarci a conoscenza nella prima   quindicina   di ottobre  delle liste con i loro simboli e candidati.

2.- Predisporci di  uno spazio di tempo   personale, per avvicinare parenti, amici e conoscenti  per iscriversi al voto  secondo i meccanismi già indicati su Presenza  o rircorrendo alla pagina del Consolato  stesso. 

 

Quale sarebbe l’optimun di iscritti da raggiunggere per votare?  Più di uno se lo chiede da quanto si percepisce.  Risposta non facile. Proviamo a speculare  qualche approssimazione.  Gli aventi diritto al voto ben sappiamo che è sui 60.000. Una partecipazione tra il 10 ed il 15% ci porterebbe ai livelli delle tornate delle elezioni politiche italiane e dei referendum  e  quindi potrebbe considerarsi un risultato dove le posizioni si mantengono. Superare questa cifra premierebbe lo sforzo di aver affrontato un  sistema poco agevole. Una percentuale minore potrebbe essere letta  come un interesse ridotto della nostra comunità in questo esercizio civico che come ogni votazione ha sempre le sue chiavi di lettura.

 

Nonostante tutto,  ci pare di dover riaffermare che per la serietà stessa del processo  dove l’Ufficio Consolare fa da notaio e da  garante qualsiasi che fosse il risultato numerico, ben poco toglie o aggiungge all’impegno dei candidati eletti e quindi al peridodo legislativo che parte per i prossimi 5 anni dall’insediamento del Comites  che avverrà  due settimane dopo l’elezione.

 

 Si tratta pur   sempre di una Istituzione   fondata  essenzialmente sul volontariato  a cui si richiede sempre più di professionalità in tutti quegli aspetti delle funzioni previste dalla legge  attuale, esplicitate  nel suo articolato ed in quelli aspetti e prerogative  non menzionate  ma che possono  essere affrontati  nel  quadro del bene comune globale della nostra stessa comunità. 

 

Quello che possiamo ribadire vale per tutti. Unirsi Insieme per potenziare quel cuore pulsante dell’italianità per risvegliare anche quelle forze rimaste un tanto assopite negli ultimi tempi. 

 

NG